E’ ufficiale: uscire dall’aeroporto si può, uscire dall’aeroporto si deve!
Nonostante gli Stati Uniti non siano certo i più tolleranti in termini di politiche di immigrazione, uscire dall’aeroporto JFK di New York e andare a farsi un giro per la città mentre si è in scalo è molto più semplice di quanto possiate immaginare. Tutto quello di cui avrete bisogno saranno un’autorizzazione ESTA e circa dieci ore, per potervi garantire un breve ma intenso assaggio di questa elettrizzante metropoli americana.
Non lasciatevi dunque prendere dall’ansia e toglietevi dalla testa che dieci ore in aeroporto non siano poi così tante…sono un’eternità! Credetemi, il JFK non ha nulla di interessante da offrire, anzi, è forse più squallido di tanti altri aeroporti.
Limitatevi dunque a seguire queste poche ma fondamentali istruzioni e vedrete che tutto filerà liscio e che mai come in questa occasione, tornerete soddisfatti di essere riusciti ad ottimizzare il vostro tempo e, oltretutto, al minino costo!
Il modulo ESTA (Electonic System for Travel Authorization), facilmente compilabile online al seguente link, attraverso il pagamento di un’imposta amministrativa di soli 14 dollari vi permetterà di viaggiare negli Stati Uniti senza visto turistico. Ha una durata di due anni a partire dalla data di emissione e può essere riutilizzato per altri viaggi negli Stati Uniti.
Indipendentemente dalla compagnia aerea con cui state volando ricordatevi che a New York è obbligatorio, anche in caso di scalo, provvedere al riconoscimento del bagaglio da stiva, il quale dovrà essere ritirato e quindi riconsegnato.
Dirigetevi dunque al deposito bagagli (Baggage Storage) più vicino e lasciatelo in custodia. Ne troverete uno presso gli arrivi del Terminal 1, aperto dalle 7 alle 23 e uno presso gli arrivi del Terminal 4, aperto 24 ore. Il costo dipenderà dalla dimensione della vostra valigia ma sarà comunque compreso tra i 4 e i 16 dollari (io per il mio zaino ne ho pagati 8). Il pagamento viene richiesto in fase di ritiro.
Se non avete con voi dei dollari prelevateli e per avere un’idea di quanto vi servirà continuate a leggere l’articolo.
Seguite ora le indicazioni per l’Airtrain, il treno di superficie automatico che collega i terminal dell’aeroporto tra di loro e con le fermate della metro Jamaica-Sutphin Blvd e Howard Beach. Seguite in direzione di Howard Beach. Il costo di 5 dollari a tratta dell’Airtrain dovrà essere pagato direttamente alla stazione della metropolitana dove troverete le apposite macchinette automatiche.
Se non siete mai stati a New York, sempre alle macchinette, dovrete acquistare la Metro Card al costo di 1 dollaro e ricaricarla di quanto vi servirà per gli spostamenti in città più i 10 dollari per andata e ritorno sull’Airtrain. Una corsa singola in metropolitana fino a Manhattan vale 2,5 dollari quindi il vostro conto totale dovrebbe ammontare a 16 dollari (10 per a/r con l’Airtrain + 5 per a/r in metro + 1 per la Metro Card).
Bene, recuperate presso gli sportelli una mappa della metropolitana e quindi partite: Linea A con destino a Chambers St. Il viaggio in tutto durerà circa un’ora e un quarto ma finalmente sarete arrivati nella Lower Manhattan, a due passi dal sito del World Trade Center! Camminando in direzione sud lungo la Church St. e quindi girando a destra in Liberty St giungerete infatti al 9/11 Memorial, esattamente nel luogo in cui un tempo sorgevano le Torri Gemelle.
Due piscine di 4000 metri quadrati ciascuna che formano le più grandi cascate artificiali degli Stati Uniti. Un luogo carico di significato, tributo alle quasi 3000 vittime dell’attentato del 2001 i cui nomi sono inscritti nei pannelli di bronzo ai bordi delle piscine stesse; un richiamo fortissimo all’immensa perdita di vite umane; un luogo di riflessione dove il rumore della città viene soffocato da quello dell’acqua scrosciante che cade nel vuoto perché nient’altro che vuoto è ciò che hanno lasciato gli attacchi terroristici.
Non lasciate però che il messaggio trasmesso dal Memoriale vi faccia passare la fame perché, proprio li vicino a voi, tornando sulla Liberty St., troverete un’istituzione in campo culinario: è l’ Essex World Cafè, un luogo tanto squallido quanto interessante dove fare colazione o pranzare! Non c’è tempo da perdere qua dentro e gli addetti ai lavori dietro al bancone ve lo faranno bene intendere incitandovi a muovervi ad ordinare mentre voi, confusi all’ennesima potenza, gli chiederete la prima cosa che vi capiterà sott’occhio! Comunque vada, alla fine avrete speso a dir tanto 10 dollari. 🙂
Ora, a meno che non vogliate utilizzare un’ora del vostro tempo per salire su un battello diretto verso la Statua della Libertà e ammirarla da vicino (da lontano non ha proprio senso), direi che potete procedere tranquillamente verso il Ponte di Brooklyn. Scendete lungo la Broadway passando per la Trinity Church che, inaugurata nel 1846, è stata – difficile da immaginare – l’edificio più alto di New York fino al 1890, nonchè il più antico edificio religioso.
Arrivate quindi fino al Charging Bull, il discusso Toro di Wall Street, opera scultorea di Arturo di Modica, un’artista siciliano che, senza preventiva autorizzazione delle amministrazioni pubbliche, la installò di fronte alla sede della borsa nel 1989, luogo da cui non è tuttavia mai stata rimossa. La scultura, simbolo del capitalismo americano è ormai considerata un monumento in esposizione permanente.
Proseguite dunque lungo Wall Street fino a raggiungere l’East River e, da lì, ammirate in tutta la sua imponenza, il famoso Brooklyn Bridge, il primo ponte costruito in acciaio e, per lungo tempo, il ponte sospeso più lungo al mondo.
Ritornate ora verso l’interno e continuate in direzione nord fino a Chinatown, il paradiso delle imitazioni! Tranquilli, non avete cambiato città, siete ancora a New York ma è vero, vi sembrerà di essere stati catapultati in una metropoli asiatica. Perdetevi tra le sue strade, osservate la gente, gli edifici, l’infinità di insegne che addobbano le facciate dei palazzi.
Continuate a camminare fino a che raggiungerete Little Italy. Per noi italiani che non abbiamo colonie oltreoceano, ritrovarsi immersi in un quartiere dove si parla la nostra lingua e dove si mangia il nostro cibo, trovo che sia un’esperienza tra le più interessanti. Parlate con la gente, ascoltate la loro storia e percepitene quel forte patriottismo che difficilmente troverete tornando a casa…
Potreste ora attraversare anche Soho oppure, visto che il tempo comincia a stringere, saltate su un taxi giallo e fatevi portare verso il centro pulsante della città, sotto l’Empire State Building che, con i suoi 443 metri, è stato fino al 1967 il grattacielo più alto del mondo. Per circa 20 dollari siete dunque arrivati all’incrocio tra la West 34th St. e la 5th Avenue.
Proseguite ora fino alla 7th Avenue e, continuando verso nord fino alla 42nd St., giungerete finalmente a Times Square, icona paesaggistica e simbolo della città, nota soprattutto per i grandi e numerosi cartelloni pubblicitari che ricoprono le facciate degli edifici fino alla 47th St.
Girando a destra sulla 48th St. potrete facilmente raggiungere il Rockfeller Centre e da lì, proseguendo di nuovo lungo la 5th Ave in direzione nord, Central Park. Sfruttate quindi il tempo che vi rimane per godervi il polmone verde della città prima di fare ritorno alla stazione della Linea E più vicina. Da qui prendete il primo treno con destinazione Jamaica e scendete a Sutphin Blvd per la connessione con l’Airtrain e fate ritorno all’aeroporto in tempo per il vostro volo.
Visto che non era poi così difficile? Siate soddisfatti: in questo modo avrete messo le basi per la vostra prossima visita che certamente durerà più a lungo. E’ sicuro infatti che dieci ore vi saranno bastate per innamorarvi di questa elettrizzante metropoli americana, tanto da volerci tornare al più presto!
Finalmente un articolo su misura per me! Fantastico, complimenti!