Ed ecco che a un certo punto del mio viaggio in India, dopo un mese passato a respirare la polvere delle città e dei villaggi sul continente, sono arrivata finalmente in paradiso e chi l’avrebbe mai detto! Ricoperta da un’incantevole e rigenerante foresta tropicale, contornata da meravigliose spiagge di finissima sabbia bianca e circondata dalle mille sfumature di un mare incredibilmente cristallino, l’isola di Havelock è un paradiso che in India difficilmente si incontra.
Intendiamoci, l’India non manca certo di bellezze naturali: penso alla sontuosità delle vette himalayane, al deserto di sale del Gujarat, alle dune di sabbia del Rajasthan, agli sconfinati paesaggi del Deccan delimitati dalle sinuose catene dei Ghat Occidentali e Orientali, paesaggi solcati da maestosi fiumi sacri, le Backwaters del Kerala, le infinite distese di tè nei dintorni di Munnar, il paesaggio surreale in cui sorge la magnifica Hampi; insomma, le meraviglie sono infinite ma quando si tratta di spiagge e di mare, l’India non è certo al primo posto tra le mete balneari nel mondo, vuoi per via della cultura conservatrice che non ne prevede lo sfruttamento alla maniera occidentale, vuoi per l’inquinamento diffuso che spesso e volentieri le vede usate come discariche a cielo aperto.
Havelock è un paradiso anche in questo senso, salvaguardata da un’amministrazione cosciente del problema ambientale e tutelata nel quotidiano da una popolazione ben educata al rispetto del territorio in cui vive. Questo non significa che l’isola venga lasciata totalmente intonsa ma la percentuale di sporcizia è certamente ridotta al minimo e, in maniera proporzionalmente diretta, la presenza dei cestini per i rifiuti, soprattutto in prossimità delle spiagge, portata alla massima diffusione.
Detto questo vi racconto un po’ dell’isola, delle sue spiagge, del cosa fare, dove stare e di come raggiungerla, così che la possiate inserire, se lo ritenete valido, nella lista delle mete tropicali dove riprendervi dal delirio indiano nel caso in cui abbiate intenzione di viaggiare da queste parti oppure semplicemente come unica meta di un vostro passaggio in oriente dove, volendo, potrete spenderci anche 15 giorni.
- POSIZIONE GEOGRAFICA
Situata nel Golfo del Bengala, geograficamente più vicina alle coste del Myanmar e della Thailandia che non a quelle dell’India, l’Isola di Havelock, la più grande dell’arcipelago di Ritchie, fa parte di quel gruppo più esteso di piccoli gioielli conosciuto sotto il nome di Isole Andamane le quali, insieme alle Nicobare, costituiscono uno dei 7 Territori dell’Unione della Repubblica indiana e lo stato più remoto della nazione. L’Isola di Havelock si trova circa 57 km a nord-est di Port Blair, il capoluogo del Territorio situato sull’Isola di South Andaman e punto obbligatorio di partenza per la visita dell’arcipelago.
- COME RAGGIUNGERE HAVELOCK
Proprio perché parte dell’India le Isole Andamane possono essere raggiunte solo dalle coste della propria nazione, nello specifico dagli aeroporti di Chennai (Madras) e Kolkata (Calcutta) oppure – ma il viaggio di 3-5 giorni deve essere estenuante – dai porti di Chennai, Kolkata e Vishakapatnam, nello stato dell’Andhra Pradesh. Il viaggio in aereo, con destino a Port Blair, ha una durata di circa 2 ore ed è oggi operato da diverse compagnie locali tra cui Jetairways, Spicejet, Go Air ed Air India ad un costo che può variare a seconda della stagione ma generalmente compreso tra i 170 e i 200 euro a/r.
Per accedere alle isole è sufficiente il visto turistico indiano. All’arrivo a Port Blair vi verrà rilasciato un permesso governativo che consente un soggiorno massimo di 45 giorni e che vi verrà richiesto ogni qual volta effettuerete il check-in in guest house o prenoterete un passaggio marittimo. Conservatelo con cura e, meglio ancora, fatene almeno una copia perché è probabile che, prima o dopo, vi verrà richiesta.
Una volta raggiunta Port Blair sarà necessario prenotarsi su una nave diretta ad Havelock, in partenza dal Phoenix Jetty. Le compagnie che offrono il servizio al momento sono tre: quella governativa e due compagnie private, la Green Ocean e la Makruzz. La differenza di prezzo tra il servizio governativo e quelli privati è ovviamente considerevole (si parla del doppio ma pur sempre di cifre irrisorie se tradotte in euro) ma è ovvio che una volta arrivati a Port Blair dovrete decidere soprattutto in base alla disponibilità e agli orari di partenza.
I traghetti governativi che impiegano 2,5 ore se veloci (speed) o 4 ore se lenti (slow), possono essere prenotati individualmente solo con 4 giorni di anticipo. Gli orari dei battelli per/da Havelock Island variano in base alla stagione per cui vi conviene chiedere informazioni a riguardo direttamente sul posto. L’ultimo comunque è alle 14. Il costo si aggira attorno alle 400 rupie per il posto a sedere e i biglietti devono essere prenotati negli uffici presso i Jetty di entrambe le isole.
Fate attenzione a non temporeggiare troppo nell’acquisto del biglietto di ritorno perché, nonostante la regola dei quattro giorni, alcune agenzie private o resort che hanno la possibilità di prenotare il passaggio con largo anticipo ne acquistano in quantità e, soprattutto in alta stagione, il rischio di non trovare più posto – e di conseguenza di perdere il volo di rientro – è molto alto. Credetemi, ve lo dico per esperienza! Il discorso vale ovviamente anche per le compagnie private le quali però permettono la prenotazione con largo anticipo, che quindi vi suggerisco caldamente.
Makruzz e Green Ocean impiegano rispettivamente circa 1 ora e mezza e 2 ore e un quarto per coprire il tragitto tra le isole e offrono differenti classi di prenotazione, la più economica avendo un costo rispettivo di 975 e 900 rupie. Makruzz parte da Port Blair alle 8 del mattino e alle 13.30 per fare rientro alle 10 (via Neil) e alle 15.30. Green Ocean offre invece solo 2 servizi al giorno, partendo da Port Blair alle 6.45 e rientrando alle ore 15.
Qualora aveste un volo nel pomeriggio e voleste fermarvi sull’isola fino all’ultimo recandovi direttamente all’aeroporto, sappiate che l’unica compagnia che copre la tratta Havelock- Port Blair al mattino, intorno alle 9, è quella governativa, ma come vi dicevo, dover aspettare i quattro giorni di anticipo rispetto alla data del volo potrebbe non essere sufficiente per garantirvi un posto a sedere. Esiste anche la possibilità di recarvi all’ufficio prenotazioni il giorno stesso (corsia di sinistra) e di sperare in un posto in piedi. Anche in questo caso, dopo aver fatto a gomitate per raggiungere lo sportello, potreste ricevere brutte notizie.
- DOVE ALLOGGIARE
Havelock Island, tra le isole, è la più sviluppata dal punto di vista turistico per cui l’offerta ricettiva non costituirà di certo un problema. Io mi limiterò a dirvi in quale struttura sono stata e i motivi per cui ho trovato la posizione ottimale. (vedi mappa)
La maggior parte delle strutture economiche e dei ristoranti si trovano allineati lungo la spiaggia n. 5 e seguendo la strada che dal “market” porta fino al villaggio di Kalapathar. L’offerta varia da costruzioni in muratura ai più pittoreschi “huts” ovvero capanne di bambù le quali possono essere con o senza bagno. Coconut Groove è stato il mio rifugio per tutta la durata del soggiorno (costo della capanna con bagno 800 rupie a notte). Nonostante, a differenza di quanto dice il cartello all’ingresso, la struttura non abbia un vero e proprio ristorante, lì nei dintorni – raggiungibili a piedi – ne troverete di ogni tipo e tra questi vi consiglio Rony Restrurent – che si merita il primo posto solo per la parola Restrurent 🙂 – e il Full Moon Cafè.
Accanto a Coconut Groove, oltre il resort che si trova alla sua destra, troverete inoltre l’Ocean Tree, l’unico ristorante sull’isola ad offrire connessione internet gratuita a chiunque si fermi anche solo per un drink. Sull’isola scordatevi della ricezione telefonica – l’unica compagnia indiana che funziona è BNSL – e sappiate che se vorrete connettervi con wifi i costi partono dalle 60 rupie ogni mezz’ora.
Nel caso in cui doveste o voleste pernottare a Port Blair vi consiglio Lalaji Guest House soprattutto per il Rooftop Restaurant con vista.
- COME SPOSTARSI
Su tutta l’isola vi è un’ampia offerta di scooter e biciclette a noleggio i cui costi si aggirano intorno alle 250/350 rupie al giorno per i primi e 100 rupie per le seconde. L’alternativa più economica è quella di spostarvi con i pullman pubblici che rendono servizio tra il Jetty e Radhnagar Beach (spiaggia n.7) e il Jetty e Kalapathar Beach, entrambi passando per la zona del market che si trova all’incrocio tra le due arterie principali che attraversano l’isola. La frequenza degli autobus è di circa uno ogni ora per Radhnagar (l’ultimo parte dalla spiaggia alle 18) mentre si riduce a sole due corse al giorno – che coincidono con gli orari scolastici – per Kalapathar. Chiedete comunque sempre conferma degli orari e fate conto di dover aspettare lo stesso. Il biglietto singolo ha un costo di 10 rupie su tutte le tratte. I costi dei rickshaw sono invece abbastanza alti. Da Coconut Groove al market la tariffa fissa è di 50 rupie, per Kalapathar di 200 mentre per Radhnagar addirittura 300.
- COSA FARE
Se siete amanti dello snorkeling o appassionati di diving questo è uno dei posti che fa per voi. Le possibilità sono diverse, l’isola è piena di centri che offrono corsi per l’ottenimento del brevetto PADI e uscite in barca; i costi variano di poco aggirandosi intorno alle 2000 sia per il diving che per lo snorkeling, a seconda del numero di persone. Nel caso non aveste con voi maschera e boccaglio li potrete comprare direttamente in loco e dirigervi per conto vostro verso le spiagge che più si prestano, tra cui la migliore Elephant Beach. Le agenzie di viaggio inoltre organizzano tour in kayak tra le mangrovie al costo di 2500 rupie per persona. Ciò non toglie che potrete decidere anche di saltare tutte queste attività e passare le vostre giornate in spiaggia, nell’ozio più totale.
- LE SPIAGGE PIU’ BELLE
Prima di elencarvi le spiagge dove potrete passare le vostre giornate è necessario che vi dica un paio di cose: innanzitutto l’aspetto dell’isola varia molto a seconda della marea che è alta al mattino e si abbassa notevolmente da mezzogiorno in poi facendo emergere le rocce coralline che si trovano in prossimità delle spiagge. E’ meglio dunque che vi rechiate al mare in mattinata per godere al massimo della sua bellezza. Le giornate sono abbastanza brevi: data la posizione geografica molto spostata ad est ma il mantenimento dello stesso fuso orario indiano, il sole sorge infatti verso le 5.45 per tramontare verso le 17.30. Altra cosa importante è capire bene la differenza tra quello che cerca il turista indiano e quello che cerca invece il turista straniero: mentre i primi infatti non sanno stare da soli, sono abituati alle folle, non hanno spirito di esplorazione e amano i giochi acquatici, i secondi sono più propensi alla tranquillità scegliendo i luoghi appartati come meta prediletta. Detto questo troverete che solo zone circoscritte delle spiagge saranno affollate dal turismo domestico mentre il resto risulterà fondamentalmente deserto.
– Radhnagar Beach, meglio conosciuta come Beach Number 7 è indubbiamente la migliore dell’isola: un’infinita distesa di sabbia bianchissima bagnata da uno stupendo mare calmo e cristallino. Qui non vi sono rocce coralline per cui fare il bagno è estremamente piacevole ma non adatto allo snorkeling. L’unica pecca della spiaggia è che non si trova ombra. Mentre in prossimità dell’ingresso si concentrano le famiglie di indiani in vacanza – che fanno il bagno rigorosamente vestiti – il resto della spiaggia sarà tutto a vostra disposizione.
– Neil’s Cove: se dall’ingresso alla Beach Number 7 prendete il sentiero nella foresta che si estende verso destra, con una quindicina di minuti di cammino raggiungerete questa magnifica baia contornata da un’altrettanto splendida vegetazione che dà luogo a molti spazi di ombra. La baia si presta benissimo anche per lo snorkeling vista la presenza di un’ampia sezione di barriera corallina. In assoluto questa è stata la spiaggia che più mi ha incantato.
Nei pressi della Beach Number 7 troverete diversi chioschetti dove pranzare, cocco a volontà e gentili signore che vi offriranno macedonie di frutta fresca.
-Elephant Beach: per raggiungere questa spiaggia dovrete prendere lo stesso autobus – a meno che non abbiate noleggiato un mezzo proprio – che dal market è diretto a Radhnagar Beach e scendere in prossimità del cartello che dice “Direction to Elephan Beach”. Da qui un sentiero attraverso la giungla di circa mezz’ora vi condurrà direttamente in spiaggia dove rimarrete sorpresi dalla folla di indiani intenti a sfruttare ogni tipo di gioco acquatico. Non preoccupatevi…come vi dicevo prima, gli indiani si concentrano tutti in una determinata zona mentre il resto della spiaggia risulta praticamente deserto. Continuate a camminare verso sinistra e, superate le magnifiche reliquie di giganteschi alberi morti adagiati sulla sabbia, troverete di certo lo spazio che fa per voi. Soprattutto qui, il cambio della marea vi darà una percezione completamente diversa del luogo per cui cercate di arrivare massimo verso le 10.
– Kalapathar Beach: alla fine della strada che dal market si estende verso sud si trova questa spiaggia amata dalle coppie di indiani in viaggio di nozze che qui si scattano tutte le foto di coppia del caso. Il mare è più mosso che altrove e anche di un colore più intenso per cui non adatto allo snorkeling né particolarmente consigliato per fare il bagno. La spiaggia merita comunque una breve visita.
– Beach Number 5: la più vicina alla maggior parte delle strutture turistiche e che soffre molto del cambiamento di marea la quale, oltre a un po’ di sporcizia, porta in spiaggia anche parecchie alghe. Il punto migliore, dove la spiaggia è più ampia e il mare libero da rocce coralline, è quello che si trova proprio in prossimità del mitico Rony Restrurent.
Bene, penso di avervi detto tutto! Enjoy Havelock! 🙂
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