Se volete dormire nell’ostello più figo di tutto il Sud America allora vi dovete fermare nlla Casa di Francois! Lo so, suona un po’ come un controsenso l’idea di arrivare fino in Colombia per pernottare nella struttura di un francese. Che poi si sa, i francesi stanno sulle palle a tutti ma vi assicuro che per questo posto vale veramente la pena di mettere da parte tutti i pregiudizi!
Inserito in uno scenario a dir poco meraviglioso, in una serie di giardini ricchi di fiori e alberi da frutta, tutte le strutture sono costruite con materiali riciclabili tra cui bambù e bottiglie di vetro colorate che danno all’ambiente un aspetto decisamente originale e perfettamente inserito nell’ambiente che le circonda. Comodo, familiare e con un ottimo servizio di ristorazione che include, tra le altre cose, pane e marmellata fatti in casa! Date un’occhiata al sito per capire meglio di cosa vi sto parlando…
http://www.lacasadefrancois.com/en/
Ci troviamo a San Augustin, nel Dipartimento di Huila, 550 chilometri a sud di Bogotà e a 1810 metri d’altezza. Qui, in prossimità del massiccio andino da cui originano le cordigliere che si sviluppano verso nord, sorge questo luogo “magico y sagrado”, immerso in una natura a dir poco spettacolare che nasconde e custodisce i siti archeologici più importanti di tutta la Colombia, vestigia di una cultura antica ed enigmatica nota oggi con l’appellativo di civiltà agustiniana.
Una regione montagnosa scavata dalla valle del Rio Magdalena che costituisce un’attrattiva spettacolare per chi, deciso ad abbandonare temporaneamente gli itinerari più turistici, troverà rifugio e tranquillità nella pace incantata di questi luoghi che, senza ombra di dubbio, meritano la deviazione!
I principali siti archeologici si trovano sparsi su un’area molto vasta che copre il territorio dei comuni di San Augustin e di San Josè de Isnos. Troverete quindi necessario, per i vostri spostamenti, ricorrere all’utilizzo di una jeep o di un cavallo.
Calcolate due o tre giorni per riuscire a coprire almeno i siti più importanti: uno per visitare a cavallo El Tablon, La Chaquira, La Pelota e El Purutal e, se volete, nell’arco della stessa giornata, anche il Parco Archeologico; l’altro per un’uscita in jeep alla volta di El Estrecho, Obando, Alto de Los Idolos, Alto de Las Piedras, Salto de Bordones e Salto del Mortiño.
Nel 1995 l’Unesco decise di includere alcuni di questi siti (Parque Arqueologico, Alto de Los Idolos e Alto de Las Piedras) nell’elenco dei beni Patrimonio dell’Umanità in quanto concentrazione del più alto numero di monumenti religiosi e sculture megalitiche di tutto il Sud America, immerse in un selvaggio e spettacolare ambiente. Divinità e animali mitologici sono qui brillantemente rappresentati in uno stile che varia dal più realista al più astratto, simbolo della creatività e dell’immaginazione di una cultura andina che fiorì, secondo gli studi, dal I all’VIII secolo d.C. per poi scomparire molto tempo prima dell’arrivo degli spagnoli.
Tramite Francois potrete organizzare tutte quante le visite (ovviamente vi sarà possibile farlo anche tramite altri hostal o agenzie specializzate) e, a seconda del numero di partecipanti, eleggere quale sarà per voi il giorno più conveniente. Vi riporto innanzitutto un elenco dei costi per poi passare a parlarvi nel dettaglio dei luoghi che andrete a vedere:
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Tour a cavallo della durata di circa 4 ore / 4 ore e mezza: 35.000 pesos a cavallo + il costo della guida di 70.000 pesos da dividere tra il numero di partecipanti.
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Tour in jeep per l’intera giornata (9 a.m. – 4 p.m.): 40.000 pesos per persona + 2.000 pesos per l’ingresso al museo di Obando + circa 10.000 pesos per il pranzo nei pressi di Alto de Los Idolos + 1.000 per il Salto del Mortiño. N.B. L’ingresso al sito archeologico di Alto de Los Idolos si effettua tramite l’utilizzo dello stesso biglietto di entrata al Parco Archeologico (20.000 pesos).
1. Parque Arquelogico
I 78 ettari del parco archeologico sono situati a circa tre chilometri dal centro di San Augustin. Circa ogni mezz’ora, davanti al ristorante El Fogon (che vi consiglio), passa un minibus diretto davanti all’entrata che potete sfruttare al costo di 1.200 pesos.
Non è necessario ingaggiare una guida se non volete sostenerne il costo. Il parco è infatti molto ben organizzato, troverete tutte le indicazioni per i luoghi d’interesse e spiegazioni bilingue accanto a ciascun sito. Il tutto è inoltre introdotto da un museo decisamente didattico dove troverete tutte le informazioni introduttive del caso.
Cominciate pure con il Bosque de Las Estatuas (“bosco delle statue”) che offre un’esibizione all’aria aperta di 39 statue recanti la più ampia varietà di disegni, elementi decorativi e simboli di tutta la regione. Continuate poi verso la Fuente de Lavapatas, passando quindi per le varie Mesitas (A;B e C) dove comincerete a familiarizzare con le più complesse camere tombali di questa antica civiltà.
La Fuente è costituita da un complesso reticolo di vasche e canali scavati nel letto roccioso di un torrente dove si riconoscono interessanti rilievi intagliati rappresentanti figure sia umane che animali. Molto probabilmente il sito veniva utilizzato per cerimonie rituali.
Da qui continuate in salita fino al Alto de Lavapatas dove, insieme ad altri scavi archeologici, troverete un panorama meraviglioso sulle valli circostanti. L’accesso a questa zona è consentito fino alle 16.00 mentre il resto del parco rimane aperto fino alle 18.00 (il museo fino alle 17.00).
2. El Tablon, La Chaquira, La Pelota y El Purutal
Questo itinerario, da coprire a cavallo, vi porterà alla scoperta di alcuni siti minori dove troverete, per esempio, le uniche statue recanti ancora le tinte colorate originali. E’ questo il caso di El Purutal.
La Chaquira è sicuramente il sito più emblematico e mistico di tutto il circondario, il luogo dove un gruppo di rocce vulcaniche intagliate, si affaccia sul profondo canyon del Rio Magdalena che scorre 200 metri più in baso nel fondovalle. Alcune delle figure sono veramente suggestive, forse immagini di divinità in adorazione verso il cielo. Il luogo, oltre ad essere uno splendido punto panoramico, è anche un ottimo angolo di pace dove fermarsi a meditare sull’enigmatica storia della civiltà agustiniana assorti nell’immensità del paesaggio che vi circonda.
3. El Estrecho, Salto de Bordon y Salto del Mortiño
In questo caso è certamente la natura che la fa da padrona mettendovi di fronte a due meravigliose cascate e al punto in cui il Rio Magdalena si fa più stretto (Estrecho), appena prima di formare una grande ansa. Nonostante il Salto de Bordones sia la cascata più alta della zona, con i suoi 450 metri, sarà, molto probabilmente, il Salto del Mortiño ad impressionarvi di più, regalandovi qualche piccola sensazione di vertigine quando, per scattare foto migliori, vi avvicinerete al crinale della montagna che cade a strapiombo verso il fondo della valle.
4. Obando, Alto de Los Idolos y Alto de Las Piedras
Altri siti archeologici. Mentre ad Obando troverete un interessante museo che conserva parte dell’oggettistica ritrovata sepolta insieme ai corpi dei defunti, Alto de Los Idolos vanta la presenza della statua più alta della zona di San Augustin (7 metri).
Alto de Las Piedras risulta invece famoso per via della figura conosciuta con l’appellativo di Doble Yo, oggetto di diverse interpretazioni tra cui anche una legata alla psicoanalisi e al concetto dell’io e del super-io. Forse una conclusione un po’ audace per una civiltà che visse quasi 2.000 anni fa ma plausibile quanto basta per darle credito.
Detto questo, godetevi San Augustin e i suoi magnifici dintorni che, tra le altre cose, risultano ricchissimi di una miriade di coltivazioni differenti: qui troverete distese di piante che producono, a quanto dicono, il caffè più pregiato di tutta la Colombia; ma vedrete anche da vicino le piantagioni di Lulo e di Pitaya, quest’ultimo il frutto più buono della nazione!
Con una scorza di colore giallo e una polpa bianca/trasparente punteggiata di semini simili a quelli del kiwi, la Pitaya è un frutto succulento e prelibato, dal gusto aromatico simile, per qualche verso, al sapore dell’uva bianca. Si può mangiare direttamente col cucchiaino dopo averlo tagliato a metà ma attenzione a non esagerare se non è nei vostri progetti passare il resto del vostro soggiorno a San Augustin seduti nel bagni della Casa di Francois! 🙂