Buongiorno viaggiatori, dopo oltre due mesi dall’ultimo articolo in merito, siamo di nuovo in Colombia! Un paese che negli ultimi anni ha visto raddoppiare se non addirittura triplicare il numero degli arrivi per turismo, un paese che vanta una meravigliosa natura da esplorare, dalle piantagioni di caffè dell’ “Eje Cafetero” alle spiagge incontaminate della costa caraibica.
Ebbene è proprio qui che vi voglio portare questa volta, nel nord del paese, sulle spiagge selvagge del Parco Nazionale Tayrona, una zona pressoché remota ma non per questo difficile da raggiungere: basta solo sapere come organizzarsi e una volta arrivati lasciarsi trasportare dalla meraviglia del luogo per rientrare in sintonia con la natura che vi circonda.
Questo articolo vorrebbe e dovrebbe essere abbastanza esauriente da riuscire a darvi tutte le informazioni necessarie per garantirvi un arrivo e una permanenza senza stress, rispondendo a tutte le domande del caso quali come arrivare, dove alloggiare, cosa portare, cosa NON portare e cosa fare.
Situato lungo la costa caraibica, nel nord della Colombia, 34 chilometri a nord-est di Santa Marta, il Parco di Tayrona costituisce un’area protetta di 15.000 ettari di cui 12000 terrestri e 3000 marini. Trattasi di un’area ecologica il cui ecosistema in generale non è stato alterato dalla presenza dell’uomo e dove sia le specie vegetali che animali, il complesso geomorfologico e le manifestazioni storiche o culturali mantengono un valore scientifico, educativo, estetico e ricreativo a livello nazionale. Creato nel 1964, il parco nazionale, anche dichiarato dall’Unesco “Riserva della Biosfera”, protegge 27 specie di flora e fauna uniche della regione, così come 56 specie a rischio di estinzione, tra cui uccelli, rettili, anfibi e primati.
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1. Come arrivare
Da Santa Marta è possibile prendere un pullman che vi porterà direttamente all’entrata del parco. Prendete quindi un taxi che dal vostro ostello/hotel vi porti all’incrocio della Calle 11 con la Carrera 11 da dove partono i pullman diretti al Tyrona. Il costo del viaggio, che durerà all’incirca un’ora, è di 6000 pesos colombiani (COP), l’equivalente di circa 2,5 euro.
Una volta arrivati all’ingresso del Parco (Entrada “El Zaino”) dovrete comprare i biglietti, il cui costo per i turisti stranieri (aggiornato a marzo 2015) è di COP 39.500 (14 euro circa) contro i 15.000 COP pagati dai residenti colombiani. A questo punto un’altro pulmino collettivo vi potrà portare, in 10 minuti e al costo di 3.000 COP, fin dove anche le macchine possono arrivare ovvero in prossimità della spiaggia di Cañaveral, la prima che incontrerete.
Da qui tutto il resto del percorso dovrà essere effettuato a piedi o, se preferite, a dorso di cavallo. Una buona idea però sarebbe, se siete muniti di un bagaglio pesante, che carichiate questo sul cavallo mentre voi lo seguiate camminando. Il prezzo del servizio vi costerà circa 17.000 COP (7 Euro).
Il punto più lontano dove potrete arrivare e trovare ancora una sistemazione per la notte è Cabo San Juan del Guia, a due ore di cammino da Cañaveral. E’ fondamentale quindi che raggiungiate l’ingresso del parco ancora al mattino, così da avere tutto il tempo per gli spostamenti ed evitare che il sole delle ore più calde vi ricordi quanto la Colombia si trovi in prossimità dell’equatore!
Considerate inoltre che il parco chiude alle 17 e che con il calare del sole, il quale tramonta sempre attorno alle 18.30, gli spostamenti tra una località e l’altra non sono più permessi. Se doveste dunque arrivare dopo le 15, meglio sarebbe cercare una sistemazione fuori dal parco e rimandare l’ingresso al giorno dopo.
2. Dove dormire
Se avete un sacco di soldi da spendere o siete in luna di miele, allora potreste pernottare negli Ecohabs di Cañaveral, esclusive sistemazioni ecologiche, comode, confortevoli, con vista mare e direttamente raggiungibili in macchina, il tutto, compresa la colazione, per un totale di almeno 250 euro!
Se invece non avete molta disponibilità economica e siete alla ricerca di una sistemazione un po’ più selvaggia, sappiate che all’interno del parco si trovano anche diversi campeggi dove dormire in tenda o su un’amaca.
Da Cañaveral in circa 45 minuti di cammino potete raggiungere Arrecifes che offre tutte le possibilità di sistemazione: dalle capanne di legno e tetto di paglia con bagno privato – le quali non vi costeranno certo meno di 100 euro a notte – alla semplice tenda o amaca e bagno in comune. Le tende che vengono affittate in loco, nel caso non siate muniti della vostra, hanno un costo di 20.000 COP a persona mentre le amache, tutte fornite di zanzariera e collocate sotto ad una tettoia di paglia, vengono 12.000 COP.
Tenete ben presente che ad Arrecifes non è permessa la balneazione per via delle forti correnti marine. I cartelli ricordano il numero delle vittime che qui hanno perso la vita per non aver osservato il divieto. Il consiglio è che voi, al contrario, lo facciate. Piuttosto, con soli 10 minuti di cammino, raggiungete Playa Arenilla, una piccola baia protetta dalle onde dove invece è consentito nuotare.
Proseguendo lungo la costa, in altri 30 minuti, arriverete quindi alla località forse più popolare di tutto il parco: Cabo San Juan del Guia, tra tutte l’opzione migliore. Due bellissime spiagge separate da un promontorio roccioso in cima al quale sorge una casetta di legno. Sotto alla casetta trovano riparo una serie di amache mentre al piano superiore, vengono affittate due stanze.
Il campeggio qui trova spazio in un’ampia distesa soleggiata dove le tende vengono affittate ad un prezzo di 25.000 COP per persona ( 9 euro circa). Arrivando prima di mezzogiorno avrete la possibilità di scegliere quella che preferite, altro motivo per cui vale la pena di svegliarsi presto.
3. Dove mangiare
A Cañaveral, ad Arrecifes e a Cabo San Juan troverete dei ristoranti che offrono non certo il cibo più economico della Colombia. A meno che però non abbiate fatto scorta di scatolette di tonno da mangiare durante il vostro soggiorno o che non vogliate sopravvivere con biscotti e patatine acquistati nel chiosco poco fornito di Cabo, non avrete altra opzione che riservare una parte del vostro budget per tal proposito.
A Cabo San Juan le porzioni sono abbondanti e i prezzi variano dai 10.000 COP della colazione ai 30.000 di pranzo e cena: per esempio, un piatto di riso alle verdure con contorno di patatine fritte aveva un costo di 18.000 COP mentre il petto di pollo con patatine, riso e insalata valeva circa 24.000 COP. Per quanto riguarda le bevande, si pagano 4.000 COP per una lattina di birra, 2.500 per una bottiglietta di acqua e 4.500 per un frullato di frutta. E’ possibile pagare anche con carta di credito ma sarebbe sempre meglio assicurarsi di avere abbastanza contanti per sopravvivere in caso di guasti alla macchinetta.
Presso Playa Arenilla ci sono poi un paio di chioschetti che vendono arepas a 5.000 COP e spremuta d’arancia a 3.000. Cosa sono le arepas? Trattasi di un tipo di pane locale di forma circolare, preparato con farina di mais bianco;:una pietanza consumata inizialmente dalle popolazioni indigene e ancora oggi considerata piatto tradizionale. In questo caso specifico la pasta fine dell’arepa viene imbottita con uova e verdure varie o, se disponibile, con pollo.
4. Cosa portare
Il meno possibile! Sia che dormiate in tenda o, a maggior ragione, su un’amaca, lo spazio a disposizione sarà comunque limitato. Mettetevi in testa che passerete la maggior parte delle vostre giornate in spiaggia per cui non vi servirà altro che un costume e un telo da mare. Un paio di pantaloncini corti, qualche maglietta e una felpa per la sera saranno più sufficienti e, soprattutto, poco ingombranti. L’ideale sarebbe che riusciste a lasciare lo zaino più grande in custodia nell’ostello/hotel da cui siete partiti e che portiate con voi qualcosa di più piccolo e leggero.
– Protezione solare: ricordatevi che siete pur sempre in un paradiso tropicale a pochi passi dall’equatore e dove oltre alle spiagge non vi è molto altro. Ustionarvi il primo giorno non farà altro che rovinarvi la vacanza costringendovi magari a dover uscire dal parco prima del previsto.
– Repellente per zanzare.
– Disinfettante spray (per i più sofisticati): state pur certi che i materassi di gomma piuma su cui dormirete non sono stati comprati ieri e che, a parte aver preso un po’ d’aria, nessuno si è mai preoccupato di disinfettarli. Un soggiorno con i simpatici “bedbugs” non è certo ciò che di più piacevole vi aspettereste da una vacanza che richiede già abbastanza adattamento.
– Lenzuola: in loco, se ancora disponibili, vi verranno forniti al massimo dei copri-materasso super sintetici su cui sarete liberi di passare notti d’inferno in bagni di sudore. Meglio portarsi quindi delle lenzuola di cotone.
– Torcia: l’uso dell’elettricità nel parco di Tayrona è limitato solo a poche ore del giorno e che corrispondono di solito agli orari di apertura dei ristoranti. Sarete felicissimi di avere con voi una torcia quando, di notte, vi sorprenderà l’esigenza di raggiungere il bagno, dove credo vorreste arrivarci senza aver prima inciampato una decina di volte sui fili delle tende che circondano la vostra.
– Batteria portatile: per la stessa ragione, non vi sarà possibile caricare telefono e macchina fotografica a tutte le ore del giorno. Le prese della corrente si trovano solo nelle aree comuni e verranno prese d’assalto da tutti i residenti che avranno il vostro stesso problema. Procurarvi un valido “battery pack” potrebbe essere una buona soluzione.
– Lucchetti: ve ne potrebbero servire due, uno per la tenda e uno per l’armadietto.
– Scorte alimentari: fate scorta di snack prima di partire. Se avete trovato un armadietto disponibile, fareste poi meglio a lasciarle lì perché le formiche del parco sono affamate e potrebbero invadervi la tenda.
– Carta e salviettine igieniche.
– Scarpe: scarpe comode o da trekking per i sentieri del parco e soprattutto se avete intenzione di raggiungere le antiche rovine di Pueblito.
– Un buon libro: potete anche passare il tempo spostandovi da una spiaggia all’altra ma comunque ve ne rimarrà ancora una sacco da perdere e un buon libro potrebbe essere la vostra salvezza contro la noia.
– Sigarette: se siete fumatori.
5. Cosa NON portare
– Sacchetti di plastica: la regola è che i sacchetti di plastica non siano ammessi o che comunque facciano ritorno fuori dal parco. Questo è ovviamente volto a prevenire l’inquinamento del luogo.
– Acqua: tutti consigliano di caricarsi d’acqua prima di entrare nel parco per via dei costi eccessivi che si incontrano all’interno. Certo che lasciare le bottiglie a scaldarsi tutto il giorno nella tenda non so quanto possa essere meglio che pagare 1 euro in più per una bottiglia di acqua fresca…
6. Cosa fare
– Innanzitutto spegnete i telefoni e riponete gli orologi: seguite piuttosto il ritmo del sole e ri-las-sa-te-vi…siete in paradiso!
– Cercate la vostra spiaggia: io la mia l’ho trovata ma è un posto segreto e non vi posso dire dove si trova! 😉 Se non vi piacciono le onde o siete interessati a fare snorkeling allora “La piscina” è la spiaggia che fa per voi: protetta al largo da una lunga barriera di scogli, è il posto ideale dove poter fare il bagno in sicurezza. Se invece preferite un mare più movimentato sarà “Boca del Saco” la vostra meta prediletta.
– Avventuratevi fino a Pueblito: situata in cima alla montagna alle spalle di Cabo San Juan, la famosa località di “Pueblito” consiste nelle rovine di un’antica città precolombiana dove, si dice, abitassero circa 2.000 persone. La camminata è abbastanza impegnativa ma fattibile: 2,4 chilometri di distanza e 260 metri di dislivello per un totale di circa un’ora e mezza di cammino, tre ore tra andata e ritorno. Il sentiero parte alla destra dell’edificio dei bagni. Al ritorno vi consiglio l’itinerario che scende verso la spiaggia di Boca del Saco, meno ripido rispetto al primo.
– Aspettate il tramonto: qui il sole finisce dietro alle montagne ma non per questo è meno bello.
– Svegliatevi presto per vedere l’alba: se volete vedere il sole nascere dal mare allora dovete farlo, puntate la sveglia e salite in cima al promontorio di Cabo San Juan da dove lo spettacolo è mozzafiato!
– Ascoltate i rumori della natura e cercate di avvistare gli animali che popolano il parco: dalle scimmie urlatrici di Pueblito alle iguane che si scaldano al sole, godetevi al massimo quello per cui il parco è diventato famoso ovvero la meravigliosa natura selvaggia, popolata da un’infinità di animali tropicali.
– Tornate a Taganga in lancia: ritrovarvi su una lancia minuscola in mezzo ad onde gigantesche sarà un’esperienza terrificante ed elettrizzante al tempo stesso. Vi sentirete un po’ come dei profughi in cerca della terra promessa e letteralmente come un puntino in mezzo all’oceano! Non ascoltate chi vi dice che vi arriverà addosso giusto qualche schizzo d’acqua perché credetemi, a Taganga, se ci arriverete, sarete inzuppati da testa a piedi! Mentre infatti i vostri bagagli saranno al sicuro all’interno di una piccola stiva, voi sarete il bersaglio preferito delle onde che continueranno a prendervi a schiaffi…un’esperienza indimenticabile! La lancia parte da Cabo San Juan intorno alle 16 ed ha un costo di 45.000 COP ( 16 euro). Partiti da Cabo arriverete a Taganga dopo circa un’ora e mezza e lì, se il cielo è limpido, verrete accolti da uno spettacolare tramonto rosa!